domenica 4 giugno 2017

L'Ottavo Giorno (The Eighth Day) - Thornton Wilder - 1967





Di Thornton Wilder avevo letto diversi anni fa "Il ponte di San Luis Rey" e mi aveva colpito per l'originalità della trama e l'introspezione psicologica dei personaggi ma il libro che ho terminato di leggere ora è un bellissimo romanzo di ampio respiro che, ambientato negli anni a cavallo tra fine XIX e inizi del XX secolo, ha per protagonisti i "figli dell'ottavo giorno", quelli creati nella seconda settimana della creazione, per dirla alla maniera del dottor Gillies che, nel romanzo,  pronuncia il 31 dicembre del 1899 un discorso agli amici che con lui festeggiano l'entrata del nuovo secolo, enfatizzando l'importanza del XX° che sta per iniziare, popolato, a suo dire, da umanità spinta verso un nuovo piano di sviluppo. Il romanzo prende le mosse dal misterioso e inaspettato omicidio del direttore di una miniera che sconvolge la vita della comunità di Coaltown, piccolo centro minerario ma soprattutto di due famiglie legate da amicizia e da rapporti professionali, i Lansing e gli Ashley, e prosegue esplorando la vita dei protagonisti precedente e successiva al misfatto, raccontando le vicissitudini dei singoli, le loro difficoltà a inserirsi nel contesto sociale e umano della provincia americana bigotta e farisea fino alla conclusiva catarsi che libera il romanzo dall'alone di mistero e di inquietudine che lo aveva percorso. Ho letto forse il miglior romanzo di Wilder?



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