Un romanzo come questo riempie l'animo di sentimenti positivi, giustifica il dedicare parte del proprio tempo libero alla lettura non solo come passatempo ma anche e soprattutto come arricchimento della propria anima di percezioni ed emozioni ormai rare nella realtà della vita quotidiana. "Kristin, figlia di Lavrans" è un romanzo tanto lungo quanto bello, ambientato nella Norvegia a volte bucolica ed altre cupa del tardo medioevo e racconta la vita della protagonista da quando è ancora una bimbetta con le treccine, via via attraverso la fanciullezza, la scoperta dell'amore per un uomo difficile e ribelle come Erlend, il matrimonio e i figli, l'impegno di moglie, madre e proprietaria di terre e beni, fino alla scelta finale di diventare monaca e impegnarsi per più bisognosi. Un libro mai banale in cui l'introspezione psicologica, il tumulto dei pensieri e delle emozioni, la religiosità e il sentimento di appartenenza a Dio, l'amore per i propri cari e l'amicizia disinteressata, il senso del dovere e l'intimo desiderio di libertà morale arricchiscono l'impianto narrativo realizzando un equilibrio perfetto.
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