Ci si illude che i libri premiati siano oggettivamente i migliori, quelli degni di essere letti, ma troppo spesso già durante la lettura ci si rende conto che non è questa la regola, semmai il contrario. Questo romanzo di Annie Proulx che per tanto tempo ho ossessivamente cercato inutilmente sui banchi dei libri usati perché non più ristampato da anni, è stato da poco riedito da "Minimum Fax" che ha permesso di placare il mio assillo. Un libro che per certi versi affascina per la scrittura semplice e diretta con cui racconta le umane avventure quotidiane di un uomo qualunque che si fa voler bene dal lettore proprio per la sua semplicità, per la sua dabbenaggine, per i suoi limiti. Dopo la morte per incidente stradale della moglie Petal che lo tradiva apertamente senza alcun pudore, Quoyle, un giovane americano senza qualità, frastornato e incapace di metabolizzare la perdita della donna comunque amata, si trasferisce con le bimbe a Terranova in Canadà dove proverà con impegno e dedizione a integrarsi in quella piccola comunità e a dimenticare il passato in uno scenario singolare e accanto a gente semplice. E così, in quelle terre ostili e gelide, Quoyle saprà ritrovarsi e crearsi una nuova vita. Un buon libro,oltretutto scritto in una prosa fluida e semplice ma manca al racconto quel "quid" che io ho cercato ma non ho mai trovato nelle sue pagine che trasforma un discreto romanzo in un libro davvero speciale, indimenticabile.
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