Non è il primo libro che leggo su un serial killer, i suoi omicidi, il dolore dei familiari delle vittime e le spasmodiche e frustranti ricerche da parte delle forze dell'ordine di individuare il responsabile e fermare così l'escalation dei suoi delitti: qualche anno fa infatti lessi il magnifico libro di Ann Rule su Ted Bundy e ne rimasi emotivamente coinvolto e sconvolto. Questo libro parla di un altro terribile e inafferrabile assassino di giovani prostitute che dal 1982, per quasi venti anni, ha tenuto in scacco la polizia americana, uccidendo barbaramente e nascondendo in un'ampia regione boschiva i cadaveri di tante giovani ragazze per lo più minorenni da lui uccise facendola franca fino all'introduzione del test del DNA quando finalmente fu arrestato e condannato all'ergastolo. La lettura del libro ispira rabbia, dolore e sbigottimento per tante giovani vite falciate da questo psicopatico e anche quando la rete si stringe finalmente intorno al colpevole che viene assicurato alla giustizia, rimane una sensazione di vuoto e impotenza non mitigate nemmeno dalla certezza che il reo non continuerà ossessivamente a mietere altre vite umane.
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