martedì 3 febbraio 2015

Inseguendo la notte



Inseguo la notte
allontanandomi da te,
mettendo una distanza incolmabile
tra me e i sogni passati,
scavando profondi fossati
che riempio di indifferenza,
erigendo alte palizzate
fatte di lacrime cristallizzate,
anche se adesso non sono sicuro
se sto fuggendo un amore finito
o se sto incalzando la libertà,
se sto cercando me stesso
o se invece di aspettare l’alba
mi aggrappo tenecemente
a questa determinazione
di spezzare ogni legame
col presente.
Mi allontano nella notte
senza lasciare traccia di me,
assaporando i primi aneliti di libertà,
libero da pensieri ossessivi,
lottando per dimenticarti,
azzuffandomi con i sogni
che bussano con insistenza
per trascinarmi un’altra volta
nell'abbraccio di un amore
fatto di abitudini e di noia,
e così inseguo la notte
allettato dal magico sapore
dei pensieri che nascono
in queste ore buie e solitarie
fatti di ambizioni nuove,
di prospettive insolite,
di attimi sospesi
che rendono sempre più forte
la mia voglia di cambiare.


Ambrogio Antonio Alciati [1878-1929]
Il convegno (1918)

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