Eugenio Cecconi [1842-1903] - L'Onda, 1900 |
(le opere artistiche qui riprodotte hanno esclusivo significato divulgativo)
La parabola dell'ex marinaio Martin Eden che, sbarcato dall'ennesimo viaggio per mare, scopre l'amore per la giovane e delicata Ruth e la passione per la scrittura che lo spingono ad affrancarsi dall'ignoranza e da una vita materialistica impegnandosi con tutto se stesso all'apprendimento intellettuale fino a diventare uno scrittore di successo, mi ha affascinato e coinvolto fino all' inevitabile epilogo, degno di un eroe solitario e incompreso. Ho trovato questo lavoro di Jack London superiore a "Il lupo di mare" che ho letto lo scorso anno: un London maturo e introspettivo, forse ispirato dalle sue vicende personali.
Molti anni fa, dopo aver terminato di leggere "Sulla Strada" ed esserne rimasto letteralmente folgorato e conquistato, mi misi alla ricerca di altri libri di questo fantastico scrittore americano che mi regalassero le stesse meravigliose sensazioni, ma sia "I vagabondi del Dharma" che " I sotterranei", di cui gli amici mi parlavano bene, non mi allettarono e così misi da parte l'idea e lasciai che nella mia mente Kerouac si distinguesse per quell'unico capolavoro. Solo recentemente, dopo essermi ricordato di aver comprato negli anni '90 "La città e la metropoli" ho cominciato a leggerne le prime pagine...e un'altra volta mi sono ritrovato travolto da un grandissimo libro, da un romanzo nel pieno stile che io definisco "americano": il racconto di una famiglia, quella di George Martin, che dopo aver vissuto a lungo in una piccola città di provincia dove i figli studiano e crescono, coltivano amicizie e i primi amori, si trasferisce a Brooklyn, New York, e là la famiglia sbanda, fra alterne vicende si perde e si ritrova fino all'epilogo doloroso e amaro ma egualmente pieno di speranza x il futuro di quel nucleo che ha disseminato i suoi atomi senzienti per le vie dell'America, senza dimenticare il passato ma per cercare nel presente e nel futuro sicurezze ed equilibri.